ORATORIO ESTIVO 2024 - "L'isola del tesoro"
Discernere non è altro che sapersi nutrire di cose buone, di gusto, di sapore, che ci fanno bene, che ci rinforzano e rigettare quelle cattive, che ci fanno male, che ci intossicano (cfr. Eb 5,12-14). I bambini lo sanno molto bene, conservano un innato istinto di discernimento: il disgusto per il quale sputano ciò che non conoscono o che li “spaventa”. È una forma di tutela, di prudenza, di originaria sapienza. Crescendo, il cibo che gli si proporrà sarà sempre più variegato, le esperienze sempre più diverse, le situazioni e i valori in gioco via via meno definiti e netti (cfr. Mt 16,1-4). Quel bambino cresciuto ora potrà o nutrirsi ancora di omogeneizzati ma con il rischio di rimanere debole, incapace - perché non ha vissuto le esperienze, non ha esercitato le scelte, non ha costituito dei suoi valori (cfr. Mt 7,24-27) - oppure ingurgitare di tutto, anche ciò che gli fa male, indistintamente (cfr. 1Ts 5,19-21). Discernere per un bambino non consiste se non nella prova stessa di diventare grandi, di saper accogliere ciò che di nuovo, di sfidante, di entusiasmante la strada della vita sa proporre, scegliendo il bene ed evitando il male (cfr. Mt 16, 5-12).
Il discernimento è, in fondo, il cammino dei discepoli di Emmaus, che all’inizio sono incapaci di distinguere, di “fare setaccio” di ciò che passa per i loro sensi e nel loro cuore. Ma il Maestro gli è accanto e inizia il viaggio di scoperta, perché diventare grandi, saper discernere è un affare dinamico, un viaggio da intraprendere. E Gesù è capace di ricondurli al gusto per le cose buone, che hanno dimenticato, a saper riconoscere il vero cibo, a rileggere la storia stessa e i suoi significati. Allora, da una postura reattiva i discepoli passano ad una proattiva: consapevolezza di sé, impegno, desiderio, sogni e fantasia. Si torna a casa con gusto e occhi nuovi, con un tesoro ritrovato e una vista liberata.
È a questa sfida che vogliamo dedicare la nostra estate, perché piccoli e grandi siamo tutti inseriti in un cammino di crescita, fatto di conquiste, di sfide, di prove da superare, di fantasmi da mettere in fuga, di tesori tutti da scoprire. Le tre tappe di questo nostro percorso sono al tempo stesso conquiste e nuove ripartenze, trasformazioni che si sperimentano ripetutamente, ad ogni età, ciascuno nella sua misura. Costituiranno i tre piccoli tesori da scoprire in queste settimane:
- la scoperta di sé, della storia racchiusa in noi, delle nostre radici, ma anche dei nostri sogni e dei talenti che possiamo mettere in gioco;
- l’impegno, che è azione, capacità di alzarsi e mettersi in cammino, di tenere la barra dritta verso una meta e un progetto da realizzare;
- le relazioni con gli altri, che richiedono capacità di mettersi in gioco, di ripensarsi, di cambiare il proprio punto di vista, di accogliere e liberare.